Nozioni di base sul rumore

Per definire correttamente il fenomeno acustico definito come rumore bisogna partire dalla più generica definizione di suono. Il suono è una perturbazione meccanica che si propaga in un mezzo elastico, sia esso gassoso, liquido o solido, in grado di eccitare il senso dell’udito.

Affinché un suono venga generato è necessaria una vibrazione. Tale vibrazione genererà un’onda sonora che dalla sua sorgente si propagherà in direzione dell’ascoltatore, che la percepirà in virtù del suo apparato uditivo.

Il suono è descritto da due valori principali, che rappresentano due caratteristiche dell’onda: la tonalità e il volume. La tonalità dipende dalla frequenza delle onde sonore, maggiore la frequenza più acuto il suono. Essa viene misurata in Hertz con valori che vanno da 0 a infinito.
La seconda caratteristica, il volume, rappresenta invece loro ampiezza. Più l’onda sonora è ampia, maggiore sarà la sua pressione e quindi il volume del suono, del quale l’unità di misura è il decibel. Un decibel è (simbolo ㏈) è la decima parte del bel (simbolo B): 10 ㏈ = 1 B ed è un’unità di misura logaritmica del rapporto fra due grandezze omogenee (es. due potenze, due pressioni, due potenziali elettrici).

Per rumore invece si intende comunemente un suono sgradevole all’ascolto e fastidioso, che a certi livelli di intensità può arrivare ad essere dannoso sotto molteplici punti di vista.

Tralasciando le fonti naturali, il rumore può essere generato da diverse sorgenti artificiali a seconda del campo, per diversi gradi di rumorosità:

  • Traffico stradale: sicuramente tra le fonti più comuni, specialmente nelle aree urbane dove il flusso di veicoli, la loro velocità e tipologia generano rumore a intensità variabile. Tra gli altri fattori determinanti vanno considerati anche pavimentazione stradale e presenza e conformazione di edifici adiacenti.
  • Traffico ferroviario: con condizioni simili a quello stradale, può farsi particolarmente problematico nel caso di convogli molto trafficati.
  • Traffico aereo: ben più intenso è l’inquinamento acustico prodotto dal rumore dei velivoli nelle aree circostanti agli aeroporti. Esso può estendersi anche a zone più distanti a seconda delle traiettorie di atterraggio e decollo.
  • Attività commerciali e di servizi, soprattutto pubblici esercizi come bar, club e simili: la sorgente di rumore viene spesso identificata con gli impianti sonori finalizzati all’esercizio dell’attività.
  • Attività artigianali ed industriali: trattasi di un ambito particolarmente variegato dove le cause variano di molto a seconda del settore con produzione di suoni artificiali. Il rumore può essere dovuto alla mala manutenzione degli impianti, a parti meccaniche usurate, non lubrificate o non allineate. Ad un non corretto utilizzo dei materiali o ad applicazioni non corrette di essi con conseguenti perdite di vapore o di aria compressa. La produzione di rumore avviene però anche come diretta conseguenza del normale funzionamento dei macchinari.

Un corretto silenziamento degli impianti industriali è fondamentale per rispettare standard stabiliti per legge volti a tutelare la qualità di lavoro del personale e ad agevolarne la produttività.