Sanzioni sulla sicurezza sul lavoro

La sicurezza è un diritto del lavoratore, e come tale viene tutelato con uno specifico sistema di normative. Nella redazione del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, che contiene tutte le norme in materia di lavoro e sicurezza da rispettare per far sì che il lavoratore si veda garantite sicurezza e qualità di condizioni fisiche e psicologiche sul luogo di lavoro, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro include anche un complesso ed esaustivo sistema sanzionatorio del testo unico.
Esse intercorrono nel caso in cui le normative del Testo Unico non vengano rispettate. A seconda dell’entità dell’infrazione commessa, e da chi, il tipo di sanzione può variare anche di molto per arrivare nei casi più gravi anche a multe molto ingenti e perfino alla detenzione.

Sanzioni del testo unico per la sicurezza: la centralità della responsabilità

Il tipo e la “quantità” di responsabilità di chi commette l’infrazione è un fattore altamente discriminante nell’individuazione del caso specifico. Essa viene appunto divisa in soggettiva, per quelle casistiche in cui si è colpevoli esclusivamente degli atti commessi in prima persona, e oggettiva, in cui in seguito al ruolo che si ricopre si è responsabili anche delle infrazioni di eventuali sottoposti. Si tratta insomma del dirigente che risponde delle infrazioni dei dipendenti.

La responsabilità viene anche distinta anche in giuridica, penale ed amministrativa:

  • La responsabilità amministrativa è esclusivamente soggettiva, prevede sanzioni pecuniarie e può colpire sia persone che enti.
  • La responsabilità civile si distingue in oggettiva e soggettiva, colpisce l’individuo o l’impresa, e le sanzioni spesso si limitano al risarcimento in denaro. In questa categoria sono inclusi i danni causati dai lavoratori dipendenti, per i quali dovrà rispondere il datore di lavoro.
  • La responsabilità penale è esclusivamente soggettiva ed è la più grave, prevedendo detenzione, multe importanti, sospensioni e interdizioni. È importante specificare che relativamente ai reati sul lavoro, la responsabilità può comprendere anche le persone giuridiche, le società e le associazioni (anche quelle senza persona giuridica).

Sicurezza sul lavoro: sanzioni per i lavoratori

Le sanzioni riservate al lavoratore sono di tipo quasi esclusivamente pecuniario. L’ammontare economico va da un minimo di 50 euro, per arrivare nei casi più gravi ai 600 euro di multa.
Nella realtà dei fatti la sanzione al lavoratore resta una casistica piuttosto rara, per due motivazioni principali. La prima è che viene di norma preferita la segnalazione e il richiamo ufficiale, a meno che l’infrazione del lavoratore non sia stata causa di infortuni o incidenti gravi. In quei casi dovrà essere valutata l’entità del danno e capire come procedere.
La seconda ragione è che gli obblighi dei lavoratori dipendono sempre dalla formazione, dall’informazione e dalla disponibilità di strumenti adeguati. Spesso quindi, nella valutazione di questi presupposti, la responsabilità finisce per essere riconosciuta in figure preposte.

Sicurezza sul lavoro: sanzioni per i dirigenti

Ben più ampio e grave è il sistema di sanzioni riguardanti i preposti e i dirigenti.
Nel caso di preposti con responsabilità riguardanti sorveglianza, vigilanza e rispetto delle misure di sicurezza, le pene sono perlopiù economiche (un massimo di 1200 euro) o detentive nei casi estremi.
Diversa è la situazione per i dirigenti, sottoposti a pene molto più severe. Oltre alle pene di tipo detentivo che si possono estendere fino a un massimo di 8 mesi, ci sono quelle pecuniarie che possono raggiungere un massimo di 6600 euro nei casi di infrazione più gravi.
È inoltre importante considerare che le sanzioni al dirigente vengono concretamente applicate molto più di frequente, dato il suo ruolo e alla maggiore responsabilità all’interno dell’azienda.
Per lo stesso motivo è proprio per il dirigente che sono previste il maggior numero di sanzioni diverse, e le più ingenti. Esistendo infatti un sanzione per ogni inadempienza di ogni comma diverso del Testo Unico, ed essendo raramente la responsabilità ascrivibile altrove, quasi sempre essa ricade sul vertice dell’azienda.