Rischio chimico sul luogo di lavoro

Il rischio chimico negli ambienti lavorativi, contrariamente a quanto si possa pensare, è tra le cause più frequenti di danni e patologie per i lavoratori. Ciò è dovuto prevalentemente alla grande varietà di sostanze chimiche utilizzate all’interno delle diverse attività industriali e quindi al gran numero di attività lavorative coinvolte in questo tipo di rischi.
Si pensi che le sostanze chimiche sono responsabili di più del 40% di tutti gli incidenti e gli infortuni, anche mortali, che avvengono all’interno dei luoghi di lavoro, percentuale di poco inferiore a quelli derivanti dal rischio esplosioni.
Tali incidenti riguardano nello specifico il contatto diretto con agenti utilizzati attivamente dal lavoratore, il contatto accidentale con sostanze che fuoriescono dai sistemi di contenimento, e moltissime altre tipologie di evenienze di natura anche molto differente, a seconda dell’ambito industriale specifico.

Quali sono le sostanze pericolose che generano Rischio Chimico

A giustificare l’alta percentuale di incidenti classificati come dovuti a Rischio Chimico, c’è appunto la grande mole di sostanze classificate come causa di esso. Infatti non sono solo gli agenti chimici in quanto tali a generare questo rischio, ma molte altre sostanze.
Se così fosse soltanto le industrie chimiche verrebbero incluse in questa categoria. Si tratta invece di:

Tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato[…] [source]

Si intende immediatamente la grande varietà di elementi chimici che fanno parte di questa categoria, e la grande mole di ambiti industriali coinvolti.

Classificazione degli agenti chimici pericolosi

Tale grande varietà di sostanze ha reso necessaria una distinzione univoca, in grado di classificarle in maniera più agile le varie sostanze, non principalmente in base alla loro composizione, ma piuttosto in base al rischio che potenzialmente sono in grado di generare. Tale distinzione infatti divide le sostanze chimiche in due macro gruppi principali, ovvero quelli “pericolose” e quelli “tossiche”.
Mentre le prime contengono al loro interno tutti quegli agenti chimici infiammabili, esplosivi e corrosivi, le seconde riguardano più nello specifico le sostanze tossiche, irritanti e cancerogene.

Il grado di pericolosità di questi agenti è stabilito a livello europeo dal regolamento CE n 1907 del 2006, ma esiste una normativa per il rischio chimico specifica per l’Italia, come succede per gli altri stati.

La normativa italiana viene espressa all’interno del Titolo IX del DLgs 81 08, e si basa su:

  • Capo I, che regola la protezione dagli agenti chimici
  • Capo II, che regola la protezione dagli agenti Cancerogeni e Mutageni
  • Capo III, specifico per il solo Amianto

Prevenzione del Rischio Chimico

In base a questa legge come viene valutato il rischio chimico? Come vengono applicate le misure preventive? Come vengono contenuti i fattori di rischio?
Il documento di riferimento è sempre il Testo Unico sulla Sicurezza dei Lavoratori, nello specifico negli articoli 225 e 226.
Come sempre la totale responsabilità risiede sul datore di lavoro, che, per evitare le sanzioni specifiche al caso, non solo dovrà preoccuparsi di garantire la massima sicurezza possibile a tutti i suoi lavoratori, ma dovrà anche formarli, per fare in modo che anche già a livello individuale siano in grado di prevenire gran parte dei fattori di rischio.
Verrà valutato il pericolo in base alle proprietà della sostanza chimica, ovvero si terrà conto di tutti i potenziali rischi che essa potrebbe generare.
Successivamente si analizzeranno le modalità secondo le quali i lavoratori entrano in contatto con la sostanza, la durata nel tempo delle esposizioni e anche il modo in cui l’organismo umano fisiologicamente vi reagisce. Solo a questo punto sarà possibile capire con esattezza le misure preventive più appropriate al caso.